PATOLOGIE | Cancro dell’Ano

Il cancro dell’ano è un tumore maligno non molto frequente, che rappresenta l’1% dei tumori del tubo digerente e il 2,5-5% dei tumori del colon. Interessa principalmente l’anoderma, ma anche le cellule della cute perianale. Le forme più comuni, circa il 90% dei casi, sono quelle epiteliali. Tra queste, il carcinoma squamoso ne rappresenta l’istotipo più frequente, è associato generalmente all’infezione cronica da Papillomavirus ed è in aumento tra i giovani, gli omosessuali e gli immunodepressi.
L’adenocarcinoma ha origine dalla mucosa del retto distale e ha una prognosi peggiore rispetto al tumore squamoso.
Sulla cute perianale e sul margine anale, può svilupparsi anche il melanoma anale, che ha una diffusione metastatica linfonodale e un’evoluzione precoce.

Diagnostica clinica
I sintomi della malattia sono piuttosto aspecifici e necessitano sovente di una diagnosi differenziale con le altre patologie proctologiche. Spesso è proprio per questo che il tumore rimane misconosciuto a lungo e quindi trascurato, nella convinzione, da parte del paziente, che si tratti, per esempio, di una patologia benigna come quella emorroidaria.
Il sanguinamento (sangue rosso vivo) è uno dei segni più frequenti. Può associarsi a dolore e pesantezza anale e perianale, al soiling, al prurito, all’evidenza di un nodulo in prossimità dell’ano e persino a un’alterazione dell’alvo. Il tumore può determinare una stenosi anale, con emissione di feci nastriformi o vere e proprie manifestazioni subocclusive con forte dolore anale e addominale prima e durante la defecazione.
L’esame clinico va condotto in posizione di Sims (vedi Fig. 27.1). All’ispezione si dovrà accertare la presenza di neoformazioni nodulari in sede anale e perianale, eventualmente sanguinanti, o di lesioni melanocitarie (melanoma anale). All’esplorazione rettale, a livello del canale anale, si potrà apprezzare la presenza di una lesione dura al tatto, con il bordo più alto e una porzione centrale in genere ulcerata. Il cancro dell’ano potrà, però, estendersi circonferenzialmente e manifestarsi con una stenosi anale più o meno serrata.
Nel sospetto di una lesione tumorale maligna, sarà opportuno ispezionare e palpare le stazioni linfonodali inguinali (eventuali metastasi linfonodali), valutandone dimensioni, consistenza e mobilità sui piani sotto e soprastanti.
La coesistenza di altre patologie benigne, quali emorroidi e ragadi, non dovrà distrarre il medico rispetto a questa grave patologia. Dovrà sempre essere effettuata un’esplorazione rettale accurata e, nel caso vi sia in anamnesi il sanguinamento e non si rilevi una patologia emorroidaria ovvia, sarà obbligatorio l’esame endoscopico.

Diagnostica di laboratorio e strumentale
Nel cancro dell’ano, la diagnostica di laboratorio non fornisce dati significativi.
L’anoscopia consente di vedere il tumore, valutarne la posizione e l’estensione, nonché di praticare un prelievo bioptico per l’esame istologico che chiarirà in maniera definitiva la natura della lesione. La pancolonscopia sarà indispensabile per esaminare tutto il colon nel sospetto, soprattutto per gli adenocarcinomi, che possano esserci lesioni sincrone.
L’ecografia transanale consente di valutare la morfologia del canale anale, identificando la lesione tumorale e valutandone il grado d’infiltrazione nei tessuti circostanti, in particolare dell’apparato sfinteriale. Quando non è praticabile a causa di una stenosi anale serrata o comunque per un’integrazione diagnostica, è opportuno effettuare una risonanza magnetica pelviperineale. Effettuata la diagnosi, una tomografia computerizzata total body sarà indicata per valutare lo stadio della malattia.